Il riso italiano della Lomellina protagonista del 2° Study trip

Study Trip - Lomellina 5 e 6 ottobre 2022

Il riso italiano della Lomellina protagonista del 2° Study trip

La Lomellina, area pianeggiante del nord Italia delimitata dai fiumi Po, Ticino e Sesia e luogo ideale per la coltivazione del riso, è stata la meta del secondo study trip organizzato nell’ambito del progetto Sustainable EU Rice – Don’t Think Twice.

Giornalisti, blogger, chef e operatori della filiera risicola provenienti da Italia, Francia, Germania e Portogallo sono stati accolti nel Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Nazionale Risi a Castello d’Agogna (PV) dove, tra il 5 e il 6 ottobre, si sono svolte molteplici attività con l’obiettivo di trasmettere e raccontare la qualità e la sostenibilità del riso coltivato in Europa.

Dopo il benvenuto del dott. Roberto Magnaghi, direttore generale dell’Ente Nazionale Risi, gli stakeholder sono stati divisi in gruppi, alternandosi in attività laboratoriali e di visita. All’interno della sala didattica gli ospiti hanno potuto assistere a una dimostrazione dei processi di trasformazione che, partendo dal risone, permettono di ottenere il riso bianco abitualmente in commercio.  Sono seguite poi la prova di resa, che misura la percentuale di granelli conformi all’interno di una partita di riso, e la spiegazione delle varietà di riso italiano e il loro uso in cucina. La visita nella sala didattica si è infine conclusa con un viaggio immersivo nel territorio della Lomellina e nella sua storia, attraverso la visione di un filmato didattico con un visore VR.

I partecipanti si sono successivamente spostati nel Laboratorio Chimico Merceologico dove i responsabili di ogni processo hanno illustrato come si analizzano le diverse varietà di riso sia da un punto di vista merceologico che chimico. In particolare è stato spiegato come vengono misurate le biometrie del riso, la lunghezza, la larghezza e lo spessore del singolo granello, fondamentali per poi categorizzarlo secondo la classificazione Lungo ALungo BTondoMedio; come si misura il contenuto di amilosio, utile per avere importanti informazioni sul comportamento in cottura e sulla masticazione del granello di riso; come si verifica il grado di consistenza e di collosità del riso dopo la cottura; come avviene il processo di parboilizzazione e come viene effettuata l’analisi dei difetti del granello. Il riso infatti, essendo un prodotto della natura, presenta spesso difetti legati alla maturazione, al clima, alle patologie, all’azione degli insetti e anche al processo di lavorazione industriale. Una tappa fondamentale del percorso all’interno del Centro Ricerche è stata la visita alla Banca del Germoplasma: una cella dove vengono conservati circa 1500 differenti accessioni di riso di tutte le varietà coltivate in Italia dalla metà del 1800 ad oggi. La banca, oltre a rappresentare un patrimonio storico inestimabile, permette ai ricercatori di impostare al meglio i programmi di miglioramento genetico e di sviluppare nuovi cultivar di riso partendo da basi perfettamente conosciute.

Il secondo giorno dello study trip è iniziato con la visita agli impianti di lavorazione della riseria SP SPA a Stroppiana (VC), dove gli ospiti hanno potuto osservare da vicino i passaggi di lavorazione dal risone fino al confezionamento del riso bianco. L’azienda, che vanta una produzione annua di circa 120.000 tonnellate, opera con una grande attenzione alla sostenibilità, come dimostrato dal riutilizzo totale dei sottoprodotti derivanti dalla lavorazione in settori come la bioedilizia (lolla), il pet food (grana verde), il settore dell’industria alimentare sia umana sia animale (rottura di riso) o per il mondo degli allevamenti (pula).

Nel pomeriggio i partecipanti allo study trip si sono recati nei campi in prossimità del Centro Ricerche per visionare le parcelle sperimentali, i campi catalogo e assistere alla dimostrazione delle operazioni di taglio, prima con la mietitrebbia parcellare e, in seguito, con quella grande. Il viaggio è stato un’occasione per creare connessioni tra diversi stakeholder del settore e per approfondire la conoscenza della risicoltura italiana, tra momenti di convivialità e degustazioni a base di risotti preparati con ingredienti tipici della stagione autunnale, come la zucca e i funghi porcini.